sabato 7 luglio 2012

Quella stanza in cima alle scale...

Oh...i pomeriggi d'estate sembrano fatti apposta per pescare ricordi dalle sacche del tempo. Il passato è una grande, immensa soffitta impolverata che contiene ogni secondo della nostra vita.
Vi capita mai di farci un giro, in quella soffitta? Vi capita mai di entrarci quasi in punta di piedi, nella penombra calda e odorosa di polvere? 
Vi capita? 
Vi capita di sfiorare i ricordi come fossero cassetti di legno massiccio incastonati uno accanto all'altro?
No, non si tratta di vivere nel passato, non si tratta nemmeno di non aver voglia di vivere il presente o di pensare al futuro, si tratta solo di salire delle scale che a un certo punto, per qualche strana ragione compaiono dentro di noi, arrivare di fronte a una vecchia porta che non cambia mai, di cui solo noi abbiamo la chiave giusta per far scattare l'antica serratura, aprirla, tirare un profondo respiro e richiuderla alle nostre spalle.
In cima a quella scala, oltre quella porta, c'è e ci sarà sempre la parte più vera di noi. Quell'incancellabile, indelebile impronta in questo mondo e in questo tempo che abbiamo lasciato vivendo gli attimi che ci sono stati dati. 
E' l'unica stanza che appartiene davvero, nel senso più puro e stretto, forse nell'unico senso realmente possibile in un'esistenza. E per quanto - psicologi e non - possano dirvi che tornarvi troppo spesso possa farvi male, io credo che aiuti a non perderci mai di vista. A non perdere di vista i nostri occhi, la profondità del nostro sguardo e cosa è riuscito a vedere, le mareggiate dei nostri sentimenti, le guglie di paura, gli arcobaleni di gioia, i mille sobbalzi del cuore 
Bum-bum
Bum-bum
Bum-bum
...e poi...
...
...e poi quegli attimi in cui il cuore si è fermato, quelli in cui abbiamo trattenuto il respiro. Che fosse per paura, per gioia o per amore, ognuno di quegli attimi è un colpo di martello sullo scalpello che ha scolpito la nostra persona. 
Sono lì dentro, credetemi, sono tutti in quella stanza, e lo sappiamo solo noi dove sono nascosti, in quali cassetti, sotto quali fotografie o profumi. 
Non è così?
E' così. 
Cosa serve per far comparire la scala? A volte basta una canzone...e tutto prende il via. Chiudi gli occhi, respiri, e lì, in un angolo della casa, dove prima c'era magari il frigorifero, o il mobile del televisore, ecco emergere degli scalini di pietra (pietra sì, pietra solida e forte) e un corrimano di legno. Li vedete, sì, lo so che li vedete, anche se vi sembra impossibile perché ormai i vostri occhi sono aperti, la scala è lì, non vi resta che salirla e aprire la porta che vi troverete davanti. 
Stateci tutto il tempo che volete, perché quel tempo è solo vostro, di nessun altro. 
I pomeriggi d'estate sembrano fatti apposta sì...e sorrido ancora, adesso, mentre scrivo dopo aver ridisceso gli ultimi gradini e aver nascosto la mia chiave in tasca. 
Sorrido perché oggi il mio ricordo era magico, aveva la musica di un vecchio film, uno di quelli in cui poteva succedere di tutto perché il mondo in cui si svolgeva si chiamava Fantàsia; esiste un nome più bello, dico io, per un mondo? 
Oh... no,davvero non esiste. 
Ad ascoltare quella musica oggi, con me nella stanza in cima alle scale, c'era una bambina dai capelli chiari e leggermente mossi, se ne stava raggomitolata in un nascondiglio di fortuna creato con oggetti e coperte trovati in giro per casa...un vecchio telo da campeggio. E' buio, nel suo nascondiglio, la bambina ha una torcia in mano e illumina le pagine di un libro aperto sulle sue ginocchia. 
Sta cercando di concentrarsi. Sa che se sarà abbastanza brava, riuscirà a volare via da questo mondo, almeno per un po', magari sul dorso di un FortunaDrago bianco di nome Falkor e...e lei potrà fare la sua parte per salvare il mondo di Fantàsia, salvarlo dal terribile Nulla. 
Voi non lo sapete, ma io sì: quella bambina c'è riuscita, a volare via. 
Anche se il libro che leggeva nel suo nascondiglio era Zanna Bianca, anche non era la protagonista di un film, sul FortunaDrago lei ci è stata...più e più volte. 
E io, oggi, ho volato con lei. 


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