sabato 14 novembre 2015

Libera Recensione - La Ragazza del Treno, Paula Hawkins

Approdo a questo libro ringalluzzita dalle entusiastiche recensioni sbocciate in ogni dove, dalla sua uscita sino ad oggi (è stato in vetta alle classifiche di vendita per mesi, se non erro, potrebbe essere che lo sia tuttora), ed inoltre questo libro è un regalo... i libri regalati prendono sempre il sopravvento sugli altri. Per me così è. Dunque lo apro e lo leggo con voracità, sperando di riuscire a  nutrirla, appunto, questa voracità; di saziare l'appettito generato dagli "stuzzichini" invoglianti delle opinioni di giornali e giornalisti di genere. Tutto ciò per dire che no, non mi sono affatto approcciata con quel velo di sottile pregiudizio che mi cala addosso di fronte a libri così acclamati. La mia curiosità era genuina e sincera e, devo dire, ben ripagata dalle prime pagine del libro...
Ecco, sì, le prime pagine. Perché poi, tutto, nonostante l'incalzante sferragliar dei treni, protagonisti quanto se non più delle persone di questo romanzo, si è inspiegabilmente fermato.
Certo, non si può dire che i colpi di scena siano mancati, e forse era a questi ultimi che si riferiva chi parlava di lettura avvincente e sorprendente. Ma per quando mi riguarda, ed è opinione personalissima, i copi di scena fini a loro stessi non sono in alcun modo sufficienti a rendere una trama avvincente né, tantomeno, sorprendente.
Mi dispiace, ma questo libro a me non è piaciuto.
Mi dispiace, ma non ho molto altro da aggiungere se non che è scritto in maniera sin troppo banale (non semplice, il semplice è una bella cosa. Banale no, banale è brutta); le persone, donne o uomini che siano, non hanno carattere e si esprimono tutti nello stesso identico modo. Non si sentono voci, non trapelano caratteri, non si avverte la vita, dentro di loro.
Un vero peccato, per me.
Non ho altro da dire.
Per chi lo volesse, buona lettura!

Da questo libro:

"...i buchi della vita non si chiudono più. Devi crescere intorno a loro, come le radici che affondano nel cemento, e devi rimodellarti intorno alle crepe." 


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